Che vi piaccia o no, in una società dove il superumano vince sempre, può capitare nella vita di ognuno di noi, di essere gli ultimi in tante cose; della classe, della fila, a sapere e perfino gli ultimi a capire, come in questo caso. In un contesto certamente più vasto, ma decisamente limitato perché dovrebbe mantenere le medesime dinamiche in ogni realtà che vi si associa, ad esempio e non a caso le FF.AA. in genere, riuscire a capire come si possa diventare i reietti, gli ultimi appunto, è l’ennesima prova di forza che caratterizza la carriera dei Sottufficiali dell’A.M. arruolati con la Legge 24 dicembre 1986 n. 958.
Differente trattamento, differenti tempistiche, distinzioni a limite del più antiquato ostracismo per di più discriminatorio rispetto agli altri colleghi di F.A e nella fattispecie dell’Esercito e della Marina, almeno in questa occasione, degni invece di tutte le dovute attenzioni.
Gli ultimi degli ultimi, ad una distanza quasi siderale dagli altri, tanto che a qualcuno di costoro, in preda al più totale sbigottimento è sorto spontaneo il dubbio che queste differenze potrebbero rappresentare un valore; l’unicità perfettamente in sintonia con chissà quale celato significato di inaccessibile profondità. Talmente ultimi ad arrivare (prima o poi e per grazia ricevuta), da sembrare i primi perché non c’è più nessuno in gara già da molto, molto tempo! Ci dispiace, non siamo così romantici, crediamo invece che questa condizione di assoluta confusione e disparità, sia l’ovvio risultato della più totale disattenzione e disorganizzazione. Da una parte di chi avrebbe dovuto rispettare le tempistiche di stesura della documentazione caratteristica ed invio dei libretti, come accade del resto ad ogni altro avanzamento conosciuto, dall’altra di chi avrebbe invece dovuto supervisionare e concludere il lavoro dell’iter nei tempi opportuni, fin troppo conosciuti e/o stimati.
I Marescialli di 3^ classe dell’Aeronautica Militare arruolati con la legge 958, che in questi giorni avrebbero dovuto ricevere l’avanzamento al grado successivo (con decorrenza gennaio 2020), in egual misura ai loro equiparati della Marina e dell’Esercito, sono a tutt’oggi in attesa di notizie concrete delle loro miserabili sorti.
Ci auguriamo che al più presto questa assoluta condizione di insofferenza da parte del personale coinvolto, si dissolva come una bolla di sapone, ma le domande e i dubbi che prepotentemente si sollevano da quest’ultima esperienza, nondimeno dovrebbero concedere all’amministrazione che tutto vede e che tutto sa, quali provvedimenti adottare affinché tutto ciò non possa più ripetersi in futuro.
A tutti i nostri colleghi M3 che in silenzio attendono una risposta, esprimiamo il nostro migliore e sincero augurio per un tempestivo avanzamento oltremodo meritato, rimandando a tempi migliori e forse più maturi, il concetto di fratellanza e di spirito di corpo dove gli “ultimi” dovrebbero essere tutelati come tutti gli altri. Ad maiora.
Di questo increscioso accadimento metteremo a conoscenza il Sindacato Aeronautica Militare (SIAM) affinché possa valutare azioni di tutela nei confronti dei propri iscritti.
Lo Staff