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Gandellino, una targa ricorderà il sergente paracadutista Olivo Dordi

Domenica 30 aprile a Gandellino verrà ricordato il sergente paracadutista sabotatore Olivo Dordi, medaglia al valore militare.

Il programma prevede alle 10.30 il raduno dei partecipanti nella zona antistante il palazzo comunale di Gandellino, alle 11 la Santa Messa e alle 11.30 circa il corteo che dalla parrocchiale si recherà al monumento dei caduti antistante il municipio per la deposizione della corona e la benedizione di una targa commemorativa.

Sono previsti alcuni discorsi: interverranno il sindaco, il comandante del 9° reggimento d’assalto paracadutisti “Col Moschin” e il presidente nazionale dell’associazione incursori dell’esercito.

Olivo Dordi perse la vita il 25 giugno 1967. Dordi si era recato insieme ad altri tre commilitoni in località Cima Vallona (Bolzano), dove alcuni terroristi avevano abbattuto un traliccio. Sulla strada del ritorno rimase vittima di una trappola esplosiva.

Andrea Filisetti 

 

 

 

fonte: https://myvalley.it/2017/04/gandellino-targa-ricordera-sergente-paracadutista-olivo-dordi/

 

 

Promozione al grado di Serg. Magg. Capo dell'AM aliquota 2015

Sono stati pubblicati i quadri di avanzamento al grado di Sergente Maggiore Capo inclusi in aliquota al 31/12/2015, 1ª, 2ª e 3ª valutazione.

Adesso Persomil dovrà provvedere all'emanazione dei relativi decreti di promozione.

Di seguito i documenti rinvenibili sul sito dell'Aeronautica Militare.

Lo Staff di Sergenti.it

 

 

SM 1^ valutazione QA (5° corso)


 

SM 2^ valutazione QA (4° corso)

 

SM 3^ valutazione QA (3° corso)

 

 


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Riccardo ha risposto alla discussione #8302 6 Anni 4 Mesi fa
E' quello che ci stiamo chiedendo un pò tutti ma nessuno sembra pronunciarsi.
Giuseppe76 ha risposto alla discussione #8301 6 Anni 4 Mesi fa
Giusto per capire...verrà promosso tutto il 5 corso o solo il 1\3 ? Perché nelle pubblicazioni precedenti era specificato che avanzavano fino al numero....

DIFESA: MINISTERO, NESSUNA 'ESPLOSIONE' NUMERO DIRIGENTI MILITARI

Roma, 12 apr. (AdnKronos) - "In seguito alle pubblicazioni su alcuni organi di informazione di notizie inesatte e fuorvianti riguardo il riordino della carriere del personale delle Forze armate e delle Forze di Polizia", il ministero della Difesa ritiene "necessario fare alcune precisazioni sul tema".

Il riordino delle carriere del personale delle Forze armate e delle Forze di Polizia "è una proposta legislativa a carattere trasversale attesa da almeno 15 anni e che riguarda tutto il personale di ben 5 amministrazioni: Polizia di Stato, Carabinieri, Guardia di Finanza, Polizia Penitenziaria e Forze armate, per un totale di più di 450mila persone di cui le Forze armate rappresentano il 36 per cento circa dell'intera platea di interessati".

"Il provvedimento - basato sulla equa ordinazione tra Forze di Polizia e Forze armate - contiene interventi sul reclutamento, avanzamento, formazione e, di conseguenza, anche la revisione dei trattamenti economici connessi agli accresciuti compiti e responsabilità, resa sempre più evidente dal costante impegno di tutto il comparto nel contrasto alla minaccia terroristica, a favore della difesa e della sicurezza nazionale e internazionale. Nel riordino delle carriere -precisano alla Difesa- non vi è stata alcuna ''esplosione'' nel numero dei dirigenti militari. Non solo non ci sono nuovi arruolamenti per dirigenti ma gli organici dei vari gradi di ufficiale rimangono quelli previsti dalla legge 244/2012". (segue)

L'unico intervento "è stato l'aver razionalizzato la carriera degli Ufficiali e dei corrispondenti gradi delle Forze di Polizia tenendo conto della ''specificità'' del ruolo, che non ha alcun parallelo fuori dal comparto difesa-sicurezza, basti pensare che appena il 10 per cento circa degli ufficiali può sperare di diventare Generale di Brigata e appena lo 0,4 per cento circa ha la possibilità di diventare Generale di Corpo d'Armata. Con ciò vi è la assoluta differenza con le altre amministrazioni dello Stato". 

Gli aspetti tecnici del decreto legislativo all'esame del Parlamento "sono stati ampiamente discussi dal Capo di Stato Maggiore della Difesa, dai Comandanti Generali delle forze di polizia, dai Sindacati di Polizia e dai rappresentanti dei COCER, in totale trasparenza, in numerose audizioni parlamentari. Ovviamente -viene rilevato- il riordino dei ruoli non sarebbe stato possibile senza l'intervento del Governo che ha reso disponibili risorse importanti che assommano a circa 970M euro a regime (dal 2018) di cui la Difesa ne riceve 380M euro circa, comprensivi di oltre 70M euro di risparmi interni alla stessa Difesa".

"Anche il paventato aumento del trattamento economico del 6 per cento limitato ai soli dirigenti, è una affermazione imprecisa. Infatti -concludono alla Difesa- non solo non è una novità legata al riordino e neppure una innovazione, ma un meccanismo già vigente da molti anni per tutto il personale in regime di diritto pubblico noto con il nome di ''scatto biennale''". 

(Mac/AdnKronos) ISSN 2465 - 1222 12-APR-17 20:11

 

 

 

 

DIFESA: RIORDINO CARRIERE, PROPOSTA LEGGE ATTESA DA 15 ANNI
Ministero fa chiarezza, riguarda forze armate e forze polizia

(ANSA) - ROMA, 12 APR - Il riordino delle carriere del personale delle Forze armate e delle Forze di Polizia e' una proposta legislativa a carattere trasversale attesa da almeno 15 anni e che riguarda tutto il personale di ben 5 amministrazioni: Polizia di Stato, Carabinieri, Guardia di Finanza, Polizia Penitenziaria e Forze armate, per un totale di piu' di 450mila persone di cui le Forze armate rappresentano il 36 per cento circa dell'intera platea di interessati. E' quanto ricorda in una nota il ministero della Difesa, fornendo alcune "precisazioni" in "seguito alle pubblicazioni su alcuni organi di informazione di notizie inesatte e fuorvianti riguardo il riordino della carriere del personale delle Forze armate e delle Forze di Polizia. Il provvedimento - basato sulla equa ordinazione tra Forze di Polizia e Forze armate - contiene interventi sul reclutamento, avanzamento, formazione e, di conseguenza, anche la revisione dei trattamenti economici connessi agli accresciuti compiti e responsabilita', resa sempre piu' evidente dal costante impegno di tutto il comparto nel contrasto alla minaccia terroristica, a favore della difesa e della sicurezza nazionale e internazionale. Nel riordino delle carriere non vi e' stata alcuna "esplosione" nel numero dei dirigenti militari. Non solo non ci sono nuovi arruolamenti per dirigenti ma gli organici dei vari gradi di ufficiale rimangono quelli previsti dalla legge 244/2012. "L'unico intervento - prosegue la nota - e' stato l'aver razionalizzato la carriera degli Ufficiali e dei corrispondenti gradi delle Forze di Polizia tenendo conto della "specificita'" del ruolo, che non ha alcun parallelo fuori dal comparto difesa-sicurezza, basti pensare che appena il 10 per cento circa degli ufficiali puo' sperare di diventare Generale di Brigata e appena lo 0,4 per cento circa ha la possibilita' di diventare Generale di Corpo d'Armata. Con cio' vi e' la assoluta differenza con le altre amministrazioni dello Stato". Gli aspetti tecnici del decreto legislativo all'esame del Parlamento sono stati "ampiamente discussi dal Capo di Stato Maggiore della Difesa, dai Comandanti Generali delle forze di polizia, dai Sindacati di Polizia e dai rappresentanti dei Cocer, in totale trasparenza, in numerose audizioni parlamentari". Ovviamente, il "riordino dei ruoli non sarebbe stato possibile senza l'intervento del Governo che ha reso disponibili risorse importanti che assommano a circa 970M euro a regime (dal 2018) di cui la Difesa ne riceve 380M euro circa, comprensivi di oltre 70M euro di risparmi interni alla stessa Difesa. Anche il paventato aumento del trattamento economico del 6 per cento limitato ai soli dirigenti, e' una affermazione imprecisa". Infatti non solo non e' una novita' legata al riordino e neppure una innovazione, ma un meccanismo gia' vigente da molti anni per tutto il personale in regime di diritto pubblico noto con il nome di "scatto biennale", conclude la nota.

 

Il Capo di SMD in audizione sul riordino: sintesi e focus sul ruolo Sergenti

Il Gen. Graziano, Capo di Stato Maggiore della Difesa, è stato audito dalle Commissioni Difesa di Camera e Senato lo scorso 6 aprile 2017.

Pubblichiamo una sintesi dell'intervento con un focus sulla parte riguardante il ruolo Sergenti.

Da segnalare che, al termine, l'On. Calipari ha posto due importanti domande che però non hanno ottenuto concreta risposta. La prima riguardava il bonus "una tantum" che non è stato assegnato al ruolo sergenti, la seconda lo status di allievo.

La settimana prossima sono previste ulteriori audizioni di cui vi daremo notizia.

Lo Staff di Sergenti.it

 

 

 

Le proposte presentate in Parlamento dalla categoria Sergenti del Cocer

Pubblichiamo la scheda relativa alle proposte formulate alle Commissioni Difesa riunite di Camera e Senato dai delegati della categoria Sergenti del Cocer relative allo schema di decreto legislativo sul riordino delle carriere.

Il documento è in linea al documento approvato dalla Commissione Interforze di Categoria il 16 marzo 2017 votato favorevolmente dai delegati Galantuomo, Saccone, Alò, Messina e Belfiori.

Lo staff di Sergenti.it

 

 

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max19722005 ha risposto alla discussione #8289 6 Anni 5 Mesi fa
Ora ci siamo!!! Personalmente, se queste richieste verranno accolte mi ritengo dopo quasi 25 anni soddisfatto. E' stata fatta chiarezza su quello che mancava per i primi corsi sergenti che dal testo originale , per l'ennesima volta, non beneficiavano di alcunché dal riordino. Così si inizia a vedere qualcosa, anche per chi deciderà di fare il concorso marescialli. Aspettiamo e vediamo cosa recepiscono ai "piani alti"... questa volta forse più di una speranza. Ora posso ringraziarvi del lavoro svolto...comunque vada... ci avete provato!
1° corso sgt CP 3°/93

IL MEF APPOSTA I FONDI PER IL BONUS 80 EURO CON ARRETRATI GIA' DA APRILE

Dopo la pubblicazione in G.U. del relativo DPCM, di cui avevamo informato nei giorni scorsi, è di oggi la notizia che il MEF ha appostato le risorse necessarie sui capitoli delle varie Amministrazioni interessate per il pagamento del bonus 80€.

Ciò consentirà al NoiPa di accreditare il "bonus" già dalla prossima mensilità di aprile con relativi arretrati da gennaio 2017. 

Lo Staff di Sergenti.it

 

 

 

 

 

Audizione del Cocer sul riordino - Interventi ufficiali della categoria sergenti

Pubblichiamo il video degli interventi ufficiali dei delegati del Cocer della categoria sergenti sul riordino delle carriere nel corso dell'audizione presso le commissioni difesa riunite di Camera e Senato tenutasi oggi 5 aprile 2017.

La tenacia del sergente Giorgia in volo verso missioni umanitarie

Il suo nome è Giorgia, siciliana di Piazza Armerina, ed è la prima donna Loadmaster dell’Aeronautica Militare Italiana (per ragioni di policy di sicurezza lo Stato Maggiore non consente la divulgazione del cognome). Da due anni il sergente è Loadmaster ovvero operatore di bordo con qualifica di direttore di carico e lancio: “Sono riuscita a realizzare il mio sogno con lavoro, impegno e tanta determinazione. Ero solo una bimba quando vivevo con la mia famiglia a Mons in Belgio e frequentavo la scuola internazionale dello Shape, il quartier generale della Nato, quotidianamente incontravo donne in divisa, fu allora che decisi che sarei stata una di loro intraprendendo la carriera militare” racconta soddisfatta. Tornata adolescente in Italia, Giorgia ha concluso gli studi a Piazza Armerina nel 1999, da quel momento ha partecipato a numerosi concorsi che per diverse ragioni non sono andati a buon fine. “Sono stati anni difficili, spesso il senso di sconforto vinceva sulla mia passione e in molte occasioni ho pensato di mollare, il desiderio di realizzare il mio sogno alla fine ha avuto la meglio. A quell’ultimo concorso non volevo partecipare, avevo già acquistato il biglietto aereo e mia mamma mi convinse, tutto sommato rischiavo solo un’altra delusione ma anche la possibilità di superarlo, fu quello che accadde, nel 2004 finalmente arrivò la bellissima notizia”. Giorgia, entra nell’aeronautica militare come volontario in ferma breve, nel 2008 passa al servizio permanente effettivo, nel 2011 vince il concorso come sergente e nel 2015 come Loadmaster, fino a quel momento un incarico assegnato in Italia solo a uomini. Il ruolo di Loadmaster prevede un addestramento lungo, complesso e difficile , e per il sergente, dopo due anni, è ancora in itinere. Giorgia ha già acquisito la qualifica per il trasporto di materiale, passeggeri, e ruotati, adesso è in corso la formazione per l’aviolancio di paracadutisti e materiale. Il sergente ha partecipato a diverse missioni sia militari che umanitarie, il C-130J della 46ª Brigata Aerea di Pisa, sul quale presta il suo servizio, permette l'imbarco di pazienti che necessitano di rimanere a bordo di ambulanze e della relativa equipe medica . Giorgia ha partecipato a due missioni umanitarie : “Sono le missioni che ti coinvolgono emotivamente, la vita di un essere umano è nelle tue mani, in poche ore devi trasportare il soggetto presso la struttura ospedaliera indicata svolgendo il tuo ruolo con competenza ed efficienza. E’ un lavoro impegnativo, con orari flessibili che t’impongo una disponibilità assoluta, in ogni momento devi essere pronta e operativa”. Sicura e determinata Giorgia non è disposta a rinunciare a formare una sua famiglia, è certa che un giorno incontrerà la persona giusta e potrà anche diventare mamma. Intanto tra una missione e l’altra torna a Piazza Armerina dove vivono i genitori Giuseppe e Rossana e i fratelli Alba Flavia e Riccardo.
Marina Chiaramonte

Fonte: La Sicilia, 2 aprile 2017 - "La tenacia del sergente Giorgia in volo verso missioni umanitarie"

 

 

Uranio impoverito, vedova militare Liguori: Lo Stato non ci abbandoni

“Mille euro al mese non bastano. Per i miei figli voglio una vita dignitosa”

Enzo Liguori, sergente maggiore capo dell’esercito italiano, è morto a soli 42 anni per un adenocarcinoma polmonare. Era il 4 novembre del 2015 e quel giorno, tragico scherzo del destino, si festeggiava la festa delle forze armate. Sì, perché anche Enzo sembrerebbe essere un’altra delle numerose persone decedute a causa dell’esposizione all’uranio impoverito. Vittima inconsapevole di un nemico subdolo e all’apparenza innocuo.

A raccontarci la sua storia, molto simile a quella delle altre vittime, è la moglie

Mercedes Pacileo vive a Napoli insieme ai suoi tre figli di 13, 9 e 7 anni. Sola e senza un lavoro (quello da insegnante l’ha dovuto lasciare per accudire il marito durante la malattia) vive in una costante precarietà esistenziale. Sono infatti tante le spese a cui far fronte. La voglia di giustizia e il desiderio di tutelare i figli rimasti ingiustamente orfani del padre: ecco come Mercedes riesce a trovare la forza di andare avanti con soli 1000 euro al mese. Ma la pensione ereditata dal marito viene mutilata dalle 400 euro che occorrono ogni mese per pagare l’affitto di casa. Con ciò che resta è dura arrivare alla fine del mese.

Specializzato in missilistica, Liguori ha fatto parte della fanteria, dei paracadutisti e dei bersaglieri. Un uomo che aveva fatto del suo lavoro una vera e propria passione, come Mercedes stessa racconta: “Era il 1992, quando Enzo ha iniziato a lavorare nei paracadutisti. Poi nel 1993 la sua prima missione di pace all’estero, in Somalia, dove restò la prima volta due mesi, e la seconda sei. Due anni dopo, nel 1995, fu rimosso per esubero. Ma nel 1997 è rientrato ufficialmente in carica, questa volta nella fanteria, vincendo un concorso. Subito dopo partecipò ad altre due missioni, la prima sempre in Somalia e nel 1998 in Bosnia. E ancora il sergente maggiore andò in Polonia per addestrarsi e, nel 2004, ripartì per quattro mesi in Iraq. Il militare è stato anche per due mesi nel poligono di Capo Teulada, in Sardegna. Poligono che, insieme a quelli di Salto di Quirra, Capo Frasca, Capo San Lorenzo sono ora sotto l’attenta osservazione da parte della commissione d’inchiesta. Anche qui, infatti, si sta cercando di far luce sulle vicende che avvolgono non solo i militari ammalatisi nelle missioni all’estero, ma anche quelli che avevano prestato servizio all’interno delle basi militari sarde, o nelle immediate vicinanze. Anche loro erano stati esposti all’uranio impoverito.

La carriera di Enzo e l’inizio della malattia

“La carriera di Enzo proseguiva come ogni militare si auspica – prosegue Mercedes – e, dopo la fatica delle missioni all’estero, nel 2007 fu trasferito nella caserma dei bersaglieri di Bologna, con l’incarico di fuciliere specializzato in missilistica. Poi dal capoluogo emiliano è stato trasferito a Forlì, sempre nei bersaglieri, dopodiché è passato alla scuola di addestramento di Cassino, e subito dopo a quella di Caserta, nella brigata Garibaldi”. Nel 2014 partecipò ad altri addestramenti, questa volta in Val d’Aosta e nuovamente in Sardegna. Dopodichè il militare è ripartito nel mese di luglio per una nuova missione all’estero, questa volta in Afghanistan. Rientrando in Italia dopo cinque mesi, i sintomi della malattia iniziavano a manifestarsi. “Quando tornò dall’ultima missione si sentiva sempre stanco, debilitato. Era il dicembre del 2014. Ad aprile 2015, dopo quattro mesi di tosse incessante, nonostante lui mi dicesse di non preoccuparmi, decisi di fargli fare degli accertamenti. Dai raggi x risultò una massa, ma la dottoressa ci disse che era solo un focolaio di polmonite da curare con una semplice terapia antibiotica. Non mi fermai a quella diagnosi e lo portai da un altro medico che, appena lo visitò, gli prescrisse d’urgenza una tac dal risultato inequivocabile e che lasciava davvero poco spazio alle speranze: adenocarcinoma polmonare con metastasi ai linfonodi del mediastino”. Subito dopo il militare fu ricoverato a Napoli, all’ospedale Monaldi, nel reparto oncologico di pneumologia.
Venne eseguita una biopsia, dalla quale purtroppo risultò che l’adenocarcinoma polmonare era già del 4° stadio, in stato avanzato.

Il decorso della malattia e il calvario della famiglia

“Mio marito iniziò con una chemioterapia classica, per poi effettuarne un’altra, definita biologica. Ma dopo due mesi le condizioni di Enzo, anziché migliorare peggiorarono. Si erano infatti create altre masse al fegato, ai linfonodi, alle ossa e più di 21 metastasi cerebrali. Enzo era a conoscenza solo del tumore al polmone e alle costole, non volevo che cadesse ancora di più in depressione ”. Non furono mesi facili.

“La malattia progredì velocemente – continua Mercedes – A settembre dello stesso anno, era il 2015, abbiamo scoperto che mio marito aveva avuto anche un’embolia polmonare che peggiorò di netto la situazione. Dopo neanche due mesi Enzo è morto fra molteplici sofferenze. Non camminava più, aveva perso anche la voce e non riusciva più a mangiare, deglutire. L’uomo pieno di vita e forza che ho amato aveva perso la battaglia più importante, quella per la vita, ma non il coraggio mostrato fino alla fine”.

Il triste epilogo e l’invasività dei tumori che Mercedes ha documentato, ricalca in maniera quasi identica quella attestata negli altri militari, malati o deceduti. Anche loro, proprio come Enzo e la moglie, non pensavano minimamente al nesso causale da esposizione all’uranio impoverito, a cui il militare era stato esposto. Una vicenda sulla quale la vedova tenta ora di far luce attraverso gli esami nano diagnostici.

“Assolutamente non abbiamo pensato al nesso causale dell’esposizione all’uranio – racconta Mercedes – Anche se io gli chiedevo di fare la causa di servizio, perché insospettita da questo tumore ai polmoni in un uomo che non aveva mai fumato o fatto una vita irregolare, anzi tutt’altro. Mio marito correva tutte le mattine, era un amante della vita sana, per questo insistevo perché lui chiedesse qualche tutela in più. Ma lui niente, voleva tornare al lavoro. Lavoro che dopo 91 giorni di aspettativa non ha mai più ripreso, date le sue condizioni. Ho capito di avere ragione dopo aver letto un libro inchiesta che riportava non solo gli effetti dell’uranio impoverito, ma più di una testimonianza su vicende uguali a ciò che è accaduto a Enzo. Da quel momento – continua – ho capito che era mio diritto richiedere ciò che mi spetta. Così nel 2016 mi sono messa in contatto con Domenico Leggiero, il responsabile del Comparto Difesa dell’Osservatorio Militare, che ha preso in mano il mio caso insieme all’avvocato Tartaglia”.

E, anche se Mercedes non lo dice, la sua situazione da sola, con neanche 600 euro mensili, è veramente precaria. Nonostante l’aiuto delle sorelle e di un’associazione che sostiene gli orfani dei militari deceduti, la quotidianità per lei e i suoi figli è davvero dura. Mercedes non può lavorare perché deve occuparsi dei suoi figli. Per questo, tempo fa, gli stessi militari e i colleghi del marito avevano fatto una colletta per sostenere la famiglia del militare deceduto.

Anche Ofcs.report raccoglie l’appello divulgando la storia di Mercedes: “Ogni giorno è una battaglia per sopravvivere. Per me e miei figli non voglio una vita agiata, ma una vita normale, serena. Abbiamo già perso tanto e sofferto abbastanza”.

Per tutti coloro che vorranno sostenere Mercedes e i suoi ragazzi ecco di seguito il suo IBAN della postpay: IT81A0760105138229132329140

Tutto il ricavato andrà direttamente sul conto della vedova Liguori .

@MaryTagliazucch

Pubblicato in Difesa e Sicurezza Nazionale da Mary Tagliazucchi

fonte: https://ofcs.report/internazionale/difesa-e-sicurezza-nazionale/uranio-impoverito-vedova-militare-liguori-lo-non-ci-abbandoni/ 

 

 

 

 

Piazza Michele Silvestri, la vedova rimuove la targa per protesta

Cappella. Monte di Procida. Oggi vi parliamo del degrado in cui versa piazza Michele Silvestri, intitolata qualche anno dall’amministrazione Iannuzzi allora in carica al sergente maggiore montese morto in Afganistan 5 anni fa. Siamo stati nelle palazzine di Cappella per parlare con la famiglia dell’ eroe scomparso.

La piazza, ci racconta la moglie del sergente maggiore, un tempo non lontano fiore all’occhiello di tutta Cappella, è stata abbandonata diventando un posto sporco e degradato. Prima c’erano eventi e concerti, ma ora queste manifestazioni si fanno solo ai Giardini di Dedalo.

Nella piazza abbiamo trovato scritte su tutti i muri, erbacce, sporcizia e bottiglie rotte, fontane d’acqua diventate discariche; la sera è completamente al buio ed è meta di ubriachi e drogati, a meno che qualche persona o bambino per giocare vada ad accendere l’interruttore posto in un contatore aperto, molto pericoloso.

“Noi bambini – racconta Antonio, figlio del militare scomparso – per giocare dobbiamo prima rimuovere i bisogni dei cani, perchè gli spazzini qui non si vedono”. La casetta dell’acqua da poco installata è stata completamente vandalizzata ed è inutilizzabile.

Nunzia, la vedova del sergente maggiore, racconta: “Sono andata più volte nei mesi scorsi  a parlare col sindaco del degrado della piazza e al municipio si è recato pure un alto ufficiale dell’ Esercito per chiedere più pulizia e controllo, ma nonostante le promesse niente è cambiato”.

Nei giorni scorsi Nunzia e la cognata Anna Silvestri, stanche di questo abbandono e in segno di protesta  hanno tolto la targa all ingresso  Nella piazza, negli anni scorsi, c’era un piccolo chiosco abusivo e il gestore puliva e custodiva la piazza; ma da quando la struttura è stata smantellata, la piazza è abbandonata e degradata.

fonte: http://www.montediprocida.com/wp/2017/03/piazza-michele-silvestri-la-vedova-rimuove-la-targa-per-protesta-video/

 

 

 

LA REPLICA DEL SINDACO

 

 

Riccardo Caponi ha chiuso le ali

Nella serata del 25 marzo 2017 è improvvisamente venuto a mancare il collega Riccardo Caponi, Sergente Maggiore dell'Aeronautica Militare in servizio alla Sezione Personale del 2° Stormo di Rivolto.

Lo Staff di Sergenti.it si unisce al dolore dei familiari e dei conoscenti.

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scuro ha risposto alla discussione #7515 8 Anni 7 Mesi fa
infatti sul sito di persomil del decreto non c'è più traccia.
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Claudino, cosa c'è da spiegare? Per caso hai in busta paga "classi e scatti"? Credo di no, almeno che tu non sia un ufficiale per i quali invece queste voci sono previste e sono state bloccate anche per il 2015
claudino ha risposto alla discussione #7497 8 Anni 8 Mesi fa
In particolare questo trafiletto......- conferma che gli anni 2011, 2012, 2013, 2014 e 2015 non sono utili ai fini della maturazione degli scatti e delle classi stipendiali;.....grazie
claudino ha risposto alla discussione #7496 8 Anni 8 Mesi fa
Ciao alfio...per favore mi puoi spiegare la email ricevuta oggi riguardante le modalita dello sblocco?

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