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Pubblichiamo la guida alla busta paga militare 2017 a cura del Centro Unico Stipendiale dell'Esercito Italiano (CUSE).
Si tratta di un valido ausilio che avrà la finalità di agevolare la lettura del cedolino da parte del personale. Infatti, dopo il passaggio al sistema NOIPA, la “busta paga” è diventata difficilmente comprensibile.
Lo scorso 19 gennaio 2017 si era tenuto, presso la sede del Consiglio della Regione Campania, un incontro tra il consigliere regionale On. Gen. Carmine De Pascale ed una componente dei delegati del Consiglio Centrale di Rappresentanza dei militari per discutere sulla possibilità di estendere la convenzione sul trasporto pubblico regionale anche a favore del personale della Marina e dell’Aeronautica Militare.
Con delibera della Giunta Regionale Campania n. 164 del 28 marzo scorso, pubblicata il giorno 8 maggio 2017 sul Bollettino Ufficiale della Regione Campania, la Regione ha deciso di estendere l’agevolazione tariffaria destinata inizialmente all’Esercito a tutte le Forze Armate e, quindi, anche al personale dell'Aeronautica Militare e della Marina Militare.
Anche gli appartenenti a queste Armi potranno, quindi, fruire di tale agevolazione. La presenza degli uomini e delle donne delle Forze Armate a bordo dei mezzi pubblici rappresenta ormai una valida deterrenza contro i fenomeni di microcriminalità e corrisponde ad una richiesta di sicurezza che i cittadini campani da tempo attendevano.
Un ringraziamento particolare all'On. Gen. Carmine De Pascale ed a tutta la Giunta Regionale per l'impegno profuso e la disponibilità dimostrata.
Alfio Messina, Antonsergio Belfiori e Marco Cicala
Con un apposito decreto di Persomil che pubblichiamo, è stato promosso al grado di sergente maggiore il personale appartenente al 12° corso sergenti dell'Aeronautica Militare.
Formuliamo le nostre congratulazioni agi interessati.
Divieto è in contrasto con convenzione Ue diritti dell'uomo
Roma, 4 mag. (askanews) - La Quarta Sezione del Consiglio di Stato rimette alla Corte costituzionale il divieto per i militari di costituire associazioni sindacali o di partecipare a sindacati. "Con ordinanza n. 2043 del 2017 - si legge in una nota del Consiglio di Stato - si evidenzia che tale divieto, contenuto nel codice dell'ordinamento militare, si pone in contrasto con la Convenzione europea dei diritti dell'uomo e con la Carta sociale europea, come interpretate dalla Corte di Strasburgo".
Il Consiglio di Stato, però, richiama anche il potere della Corte costituzionale di adottare "controlimiti" all'efficacia interna di norme europee, cioè di ritenere che norme interne volte ad assicurare la "coesione interna e la neutralità delle Forze armate" non possono venir meno per contrasto con la Convenzione europea dei diritti dell'uomo, se poste a presidio di valori fondamentali della Costituzione, tra i quali è la difesa dello Stato.
Agenpress – Dopo l’approvazione preliminare della bozza di decreto legislativo inerente il c.d. riordino delle carriere, avvenuta il 23 febbraio scorso, com’era prevedibile, tante sono state le notizie inesatte o distorte, costituite da informazioni fuorvianti, non oggettive o non complete, che alterando la realtà dei fatti possono confondere o modificare le opinioni, allo scopo di influenzare le azioni e le scelte di qualcuno.
Fortunatamente il crescente consenso sindacale e della rappresentanza militare, ed il parere favorevole del Consiglio di Stato, hanno contribuito a mettere in luce la genuinità del provvedimento, definito da molti come il miglior riordino delle carriere possibile. Purtroppo però qualcuno, malgrado l’evidenza, grazie all’aiuto di canali mediatici più interessati allo scoop che alla verità della notizia, continua a gettare fango non solo sul Governo ed i Ministri ma anche sui vertici delle amministrazioni e della maggior parte dei sindacati laboriosi e dei Co.Ce.r., diffondendo valutazioni prive di riscontro, confondendo le acque, nell’ottica di Confucio “ se non puoi convincerli confondili!”. E purtroppo, come sempre, fa più rumore un albero che cade piuttosto che una foresta che cresce.
La verità è che le scelte del governo sono state particolarmente attente alla tutela della specificità del comparto sicurezza e difesa, il che non si tratta di un regalo, ma del riconoscimento della peculiarità del lavoro svolto dal poliziotto e dal militare, che ha spazi immensi e delicati, che vanno dalla gestione dell’immigrazione, ordine pubblico, polizia giudiziaria , pubblica sicurezza, criminalità ambientale e organizzata oltre che al settore penitenziario unitamente a tante altre funzioni. Tutela che si è esplicata, a differenza del 1995, dando a tutti, senza deleteri scavalcamenti, in modo da tutelare chi accede al ruolo superiore mediante concorso, rispetto a chi vi accede per anzianità. Inoltre è bene evidenziare come il riordino non sia oggetto di contrattazione e pertanto il governo avrebbe potuto attuare la delega con il mero espletamento delle audizioni parlamentari che peraltro non sono vincolanti. Ma i governi Renzi e Gentiloni hanno fatto di più. Hanno consentito un confronto continuo con i destinatari del riordino che è durato ben tre anni. Tre anni in cui molti hanno osservato inerti e di colpo si svegliano proprio adesso alla fine dell’iter di riordino, con proclami esageratamente populistici che non hanno altre finalità se non quelle disfattiste ed ostacolanti. Addirittura, anche al di fuori del panorama sindacale, che è l’unico titolato a tutelare e rappresentare i lavoratori, qualcuno chiede il rinvio dell’esercizio della delega, pur essendo consapevole che a partire da ottobre sarà più probabile uno stravolgimento governativo e nella coscienza dell’incognita delle prossime elezioni. Eppure i 20 anni di attesa per il riordino avrebbero dovuto insegnare qualcosa.
Ormai i benefici del riordino sono chiari ed ampiamente esplicitati. Certamente, si può ancora migliorare ulteriormente il testo (ad esempio seguendo i suggerimenti del Consiglio di Stato, o le richieste di adeguamento della svilente denominazione di commissario coordinatore in vice questore penitenziario, o ancora la necessità delle ulteriori gratificazioni dei sost. Commissari e luogotenenti, ispettori e sovrintendenti) senza velleità di magie, e soprattutto senza comunicati e scendere in piazza, cosa che potrebbe far saltare il banco lasciando il personale senza bonus e senza riordino. Ed infatti se non passasse il riordino (cosa ormai fortunatamente impossibile), a perdere saranno tutti gli uomini e le donne del comparto sicurezza e difesa, e quella si che sarebbe una reale motivazione per scendere in piazza. Per questo occorrerebbe maggiore tutela da parte del governo, verso se stesso in primis (in particolare per una questione di giustizia visti gli sforzi fatti per il comparto, dopo anni di blocco di contratti, e di mancato esercizio della delega.
Governo che ha garantito per due anni 80 euro netti al mese e che si accinge adesso a concludere il riordino con uno stanziamento di fondi senza precedenti malgrado la recessione economica) ma anche a tutela dei sindacati e dei co.ce.r. che hanno lavorato con abnegazione al fine di consentire la chiusura del riordino. Forse per questi ultimi sarebbe stato più semplice scendere in piazza e fare comunicati dicendo che si vuole di più perchè tutto va male! Ma in questo modo tutto sarebbe saltato ed a perderci sarebbero stati tutti i poliziotti ed i militari.
Fortunatamente, grazie alla fatica, all’abnegazione e, soprattutto, al senso di responsabilità dimostrato dai sindacati (eccetto qualcuno) e di tutti i co.ce.r. che si sono fatti carico dello sforzo per raggiungere il massimo risultato, oggi possiamo dire di aver portato a casa il migliore dei riordini delle carriere possibili, con la consapevolezza che è sempre possibile un riordino migliore ma è parimenti assurdo e diabolico negare i miglioramenti che questo riordino apporta al sistema e ai suoi uomini in divisa. Per questo il governo malgrado i sondaggi in rete dimostrino l’ importante consenso verso il riordino oltre che del famoso cartello, dei co.ce.r delle forze di polizia militari ma soprattutto dei poliziotti e dei militari, che chiedono il riordino, dovrebbe procedere nella conclusione dell’ottimo iter intrapreso tutelando sindacati e co.ce.r. contro le continue diffamazioni – nei modi consentiti dalla legge – perpetrate da pochi contro l’evidenza.
Presentato il libro del sergente Andrea Adorno, paracadutista e ranger alpino, nella Biblioteca comunale G.B Nicolosi, all’interno della sala conferenza. “Nome in codice Ares”, questo il titolo dell’autobiografia scritta con lo storico Gastone Breccia e pubblicata da Mondadori. L’incontro con l’autore è stato un evento condiviso da molti, soprattutto dagli allievi delle ultime classi frequentanti l’Istituto Tecnico Commerciale “Giacchino Russo”. Erano inoltre presenti: dal 62° reggimento Fanteria “Sicilia” il colonnello Luigino Cerbo, comandante della Caserma “Sommaruga” di Catania; il sottufficiale di corpo di reggimento 1° maresciallo luogotenente Concetto Celeste e l’ufficiale addetto alla pubblica informazione, capitano Giuseppe Garagliano; il capitano Angelo Accardo comandante della Compagnia dell’Arma dei carabinieri di Paternò; il comandante della Polizia Municipale Antonino La Spina; il presidente dell’Associazione Nazionale Marinai d’Italia, Pippo Borzì.
Domenica 30 aprile a Gandellino verrà ricordato il sergente paracadutista sabotatore Olivo Dordi, medaglia al valore militare.
Il programma prevede alle 10.30 il raduno dei partecipanti nella zona antistante il palazzo comunale di Gandellino, alle 11 la Santa Messa e alle 11.30 circa il corteo che dalla parrocchiale si recherà al monumento dei caduti antistante il municipio per la deposizione della corona e la benedizione di una targa commemorativa.
Sono previsti alcuni discorsi: interverranno il sindaco, il comandante del 9° reggimento d’assalto paracadutisti “Col Moschin” e il presidente nazionale dell’associazione incursori dell’esercito.
Olivo Dordi perse la vita il 25 giugno 1967. Dordi si era recato insieme ad altri tre commilitoni in località Cima Vallona (Bolzano), dove alcuni terroristi avevano abbattuto un traliccio. Sulla strada del ritorno rimase vittima di una trappola esplosiva.
Riccardo ha risposto alla discussione#83026 Anni 4 Mesi fa
E' quello che ci stiamo chiedendo un pò tutti ma nessuno sembra pronunciarsi.
Giuseppe76 ha risposto alla discussione#83016 Anni 4 Mesi fa
Giusto per capire...verrà promosso tutto il 5 corso o solo il 1\3 ? Perché nelle pubblicazioni precedenti era specificato che avanzavano fino al numero....
Roma, 12 apr. (AdnKronos) - "In seguito alle pubblicazioni su alcuni organi di informazione di notizie inesatte e fuorvianti riguardo il riordino della carriere del personale delle Forze armate e delle Forze di Polizia", il ministero della Difesa ritiene "necessario fare alcune precisazioni sul tema".
Il riordino delle carriere del personale delle Forze armate e delle Forze di Polizia "è una proposta legislativa a carattere trasversale attesa da almeno 15 anni e che riguarda tutto il personale di ben 5 amministrazioni: Polizia di Stato, Carabinieri, Guardia di Finanza, Polizia Penitenziaria e Forze armate, per un totale di più di 450mila persone di cui le Forze armate rappresentano il 36 per cento circa dell'intera platea di interessati".
"Il provvedimento - basato sulla equa ordinazione tra Forze di Polizia e Forze armate - contiene interventi sul reclutamento, avanzamento, formazione e, di conseguenza, anche la revisione dei trattamenti economici connessi agli accresciuti compiti e responsabilità, resa sempre più evidente dal costante impegno di tutto il comparto nel contrasto alla minaccia terroristica, a favore della difesa e della sicurezza nazionale e internazionale. Nel riordino delle carriere -precisano alla Difesa- non vi è stata alcuna ''esplosione'' nel numero dei dirigenti militari. Non solo non ci sono nuovi arruolamenti per dirigenti ma gli organici dei vari gradi di ufficiale rimangono quelli previsti dalla legge 244/2012". (segue)
L'unico intervento "è stato l'aver razionalizzato la carriera degli Ufficiali e dei corrispondenti gradi delle Forze di Polizia tenendo conto della ''specificità'' del ruolo, che non ha alcun parallelo fuori dal comparto difesa-sicurezza, basti pensare che appena il 10 per cento circa degli ufficiali può sperare di diventare Generale di Brigata e appena lo 0,4 per cento circa ha la possibilità di diventare Generale di Corpo d'Armata. Con ciò vi è la assoluta differenza con le altre amministrazioni dello Stato".
Gli aspetti tecnici del decreto legislativo all'esame del Parlamento "sono stati ampiamente discussi dal Capo di Stato Maggiore della Difesa, dai Comandanti Generali delle forze di polizia, dai Sindacati di Polizia e dai rappresentanti dei COCER, in totale trasparenza, in numerose audizioni parlamentari. Ovviamente -viene rilevato- il riordino dei ruoli non sarebbe stato possibile senza l'intervento del Governo che ha reso disponibili risorse importanti che assommano a circa 970M euro a regime (dal 2018) di cui la Difesa ne riceve 380M euro circa, comprensivi di oltre 70M euro di risparmi interni alla stessa Difesa".
"Anche il paventato aumento del trattamento economico del 6 per cento limitato ai soli dirigenti, è una affermazione imprecisa. Infatti -concludono alla Difesa- non solo non è una novità legata al riordino e neppure una innovazione, ma un meccanismo già vigente da molti anni per tutto il personale in regime di diritto pubblico noto con il nome di ''scatto biennale''".
(Mac/AdnKronos) ISSN 2465 - 1222 12-APR-17 20:11
DIFESA: RIORDINO CARRIERE, PROPOSTA LEGGE ATTESA DA 15 ANNI Ministero fa chiarezza, riguarda forze armate e forze polizia
(ANSA) - ROMA, 12 APR - Il riordino delle carriere del personale delle Forze armate e delle Forze di Polizia e' una proposta legislativa a carattere trasversale attesa da almeno 15 anni e che riguarda tutto il personale di ben 5 amministrazioni: Polizia di Stato, Carabinieri, Guardia di Finanza, Polizia Penitenziaria e Forze armate, per un totale di piu' di 450mila persone di cui le Forze armate rappresentano il 36 per cento circa dell'intera platea di interessati. E' quanto ricorda in una nota il ministero della Difesa, fornendo alcune "precisazioni" in "seguito alle pubblicazioni su alcuni organi di informazione di notizie inesatte e fuorvianti riguardo il riordino della carriere del personale delle Forze armate e delle Forze di Polizia. Il provvedimento - basato sulla equa ordinazione tra Forze di Polizia e Forze armate - contiene interventi sul reclutamento, avanzamento, formazione e, di conseguenza, anche la revisione dei trattamenti economici connessi agli accresciuti compiti e responsabilita', resa sempre piu' evidente dal costante impegno di tutto il comparto nel contrasto alla minaccia terroristica, a favore della difesa e della sicurezza nazionale e internazionale. Nel riordino delle carriere non vi e' stata alcuna "esplosione" nel numero dei dirigenti militari. Non solo non ci sono nuovi arruolamenti per dirigenti ma gli organici dei vari gradi di ufficiale rimangono quelli previsti dalla legge 244/2012. "L'unico intervento - prosegue la nota - e' stato l'aver razionalizzato la carriera degli Ufficiali e dei corrispondenti gradi delle Forze di Polizia tenendo conto della "specificita'" del ruolo, che non ha alcun parallelo fuori dal comparto difesa-sicurezza, basti pensare che appena il 10 per cento circa degli ufficiali puo' sperare di diventare Generale di Brigata e appena lo 0,4 per cento circa ha la possibilita' di diventare Generale di Corpo d'Armata. Con cio' vi e' la assoluta differenza con le altre amministrazioni dello Stato". Gli aspetti tecnici del decreto legislativo all'esame del Parlamento sono stati "ampiamente discussi dal Capo di Stato Maggiore della Difesa, dai Comandanti Generali delle forze di polizia, dai Sindacati di Polizia e dai rappresentanti dei Cocer, in totale trasparenza, in numerose audizioni parlamentari". Ovviamente, il "riordino dei ruoli non sarebbe stato possibile senza l'intervento del Governo che ha reso disponibili risorse importanti che assommano a circa 970M euro a regime (dal 2018) di cui la Difesa ne riceve 380M euro circa, comprensivi di oltre 70M euro di risparmi interni alla stessa Difesa. Anche il paventato aumento del trattamento economico del 6 per cento limitato ai soli dirigenti, e' una affermazione imprecisa". Infatti non solo non e' una novita' legata al riordino e neppure una innovazione, ma un meccanismo gia' vigente da molti anni per tutto il personale in regime di diritto pubblico noto con il nome di "scatto biennale", conclude la nota.
Il Gen. Graziano, Capo di Stato Maggiore della Difesa, è stato audito dalle Commissioni Difesa di Camera e Senato lo scorso 6 aprile 2017.
Pubblichiamo una sintesi dell'intervento con un focus sulla parte riguardante il ruolo Sergenti.
Da segnalare che, al termine, l'On. Calipari ha posto due importanti domande che però non hanno ottenuto concreta risposta. La prima riguardava il bonus "una tantum" che non è stato assegnato al ruolo sergenti, la seconda lo status di allievo.
La settimana prossima sono previste ulteriori audizioni di cui vi daremo notizia.
E' stato finalmente pubblicato il decreto di promozione al grado superiore dei sergenti maggiori dell'A.M. compresi nella 3^ aliquota di avanzamento riferita al 31 dicembre 2012.
Il Cocer Aeronautica, all’indomani degli avvenuti e solerti accrediti delle competenze nel mese di gennaio c.a., verifica con soddisfazione che l’azione intrapresa congiuntamente da Cocer…
Claudino, cosa c'è da spiegare? Per caso hai in busta paga "classi e scatti"? Credo di no, almeno che tu non sia un ufficiale per i quali invece queste voci sono previste e sono state bloccate anche per il 2015
claudino ha risposto alla discussione#74978 Anni 8 Mesi fa
In particolare questo trafiletto......- conferma che gli anni 2011, 2012, 2013, 2014 e 2015 non sono utili ai fini della maturazione degli scatti e delle classi stipendiali;.....grazie
claudino ha risposto alla discussione#74968 Anni 8 Mesi fa
Ciao alfio...per favore mi puoi spiegare la email ricevuta oggi riguardante le modalita dello sblocco?
Si è concluso, presso il Reparto Sistemi Informativi Automatizzati (Re.S.I.A.), il 25° corso per l'acquisizione della specialità informatica per sottufficiali a cui hanno partecipato 21 se…