Il prossimo venerdi 27 giugno 2014 il COCER sarà audito alla Camera dei Deputati presso la IV Commissione Difesa in merito ai disegni di legge sulla riforma della rappresentanza militare.
In discussione ci sono 3 disegni di leggge, due del PD e uno di SEL dove si cercherà la condivisione in un TESTO UNICO (relatrice On. Rosa Maria Villeco Calipari)
I due testi del Partito Democratico mirano ad una riforma della Rappresentanza lasciandola inserita nel contesto del sistema gerarchico e i delegati soggetti al regolamento di disciplina militare.
Il disegno di legge presentato da Sinistra Ecologia e Libertà propone una riforma in chiave sindacale al pari di quanto già avviene per le forze di polizia ad ordinamento civile e in linea ai dettami dei trattati europei e di quanto già avviene in molti paesi europei ma anche in paesi dell'est come la Serbia dove già dal 2012 il Parlamento ha concesso all'esercito serbo il diritto a riunirsi in sindacati esterni. (leggi l'articolo https://www.sergenti.it/sgt/informazioni/archivio-articoli/1029-in-serbia-arriva-il-sindacato-per-lesercito.html )
Il Cocer Interforze non riuscirà a trovare una posizione unanime su questo tema dove le visioni, seppur in taluni casi corrispondenti, sono eterogenee.
Storicamente il Cocer dell'Aeronautica Militare ha sempre richiesto maggiori diritti di associazione e negli ultime 2 riunioni plenarie del precedente mandato ha richiesto chiaramente la concessione dei diritti sindacali.
Non possiamo sottacere davanti ai limiti evidenti dell'attuale sistema rappresentativo, senza poteri concertativi e pertanto impossibilitato a porsi come parte sociale effettiva alle forze di governo che da troppi anni depaupera, con le loro politiche di austerity e di risparmio, non solo le risorse delle forze armate in generale ma addirittura gli istituti stipendiali del personale, parte debole della catena e senza diritti di rappresentanza.
Serve oggi una riforma moderna, in chiave europea e di estensione dei diritti riconosciuti a tutti i cittadini così come sancito nel 2009 dal Trattato di Lisbona.
**Il primo paragrafo del Trattato di Lisbona riguarda la Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea (c.d. Carta di Nizza).
In particolare al par. 1 si afferma che: “L'Unione riconosce i diritti, le libertà e i principi sanciti nella Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea del 7 dicembre 2000, adottata il 12 dicembre 2007 a Strasburgo, che ha lo stesso valore giuridico dei trattati”
Di fondamentale importanza risulta la lettura dell'Aricolo 12 della CARTA DI NIZZA
LIBERTA’ DI RIUNIONE E DI ASSOCIAZIONE
Ogni individuo ha diritto alla libertà di riunione pacifica e alla libertà di associazione a tutti i livelli, segnatamente in campo politico, sindacale e civico, il che implica il diritto di ogni individuo di fondare sindacati insieme con altri e di aderirvi per la difesa dei propri interessi.
- I partiti politici a livello dell’Unione contribuiscono a esprimere la volontà politica dei cittadini dell’Unione”.
**Da un articolo pubblicato su questo sito:
A nostro parere il Parlamento Italiano non può quindi esimersi dal rispetto dei Trattati Comunitari e quindi approvare una legge che sia nel rispetto del Diritto Comunitario e che conceda il diritto di associarsi in sindacati anche ai cittadini militari per avere personalità giuridica, potere di concertazione, autonomia finanziaria ed essere slegati dal sistema gerarchico che opprime e limita le funzioni dei delegati e non permette una reale tutela dei colleghi.
Serve un corpo rappresentativo autonomo, moderno e democratico.
Antonsergio Belfiori e Alfio Messina