DIFESA: CONFERENZA SULLE SERVITU’ MILITARI – SERVE RESPONSABILITA’ DELLE ISTITUZIONI PER LA SALVAGUARDIA DEI POSTI DI LAVORO.
In occasione della Conferenza Nazionale sulle servitù militari in programma per il 18 e 19 giugno 2014 è necessario che le parti politiche di Governo e delle Regioni impegnate a porre in essere azioni volte alla razionalizzazione delle aree ad uso militare, tengano conto anche del personale militare, civile e delle loro famiglie impiegate nelle zone in questione.
Nelle recenti audizioni in Commissione Difesa del Presidente della Regione Sardegna Francesco Pigliaru , del Capo di Stato Maggiore della Difesa e del Ministro della Difesa On. Roberta Pinotti non è mai emerso un aspetto fondamentale della questione "poligoni" che si riferisce alla tutela dei posti di lavoro del personale civile e militare che vi opera.
In tali audizioni il Presidente della Regione Pigliaru ha affermato di essere d'accordo con la mozione dell'On. Scanu che mira alla riconversione del poligono di Perdasdefogu e alla chiusura “condicio sine qua non” del poligono di Teulada e Capo Frasca. E’ doveroso evidenziare però un dato non emerso nelle audizioni in parola ovvero che il poligono di Capo Frasca in Sardegna è strettamente legato alla base militare di Decimomannu in provincia di Cagliari in quanto entrambi enti propedeutici all'attività di addestramento dell'Aeronautica Militare che contano in totale circa 2000 posti di lavoro tra militari, civili e tutto l'indotto.
Chiedo ai relatori della Conferenza sulle servitù militari, al Presidente della Regione Sardegna Pigliaru ma anche ai deputati della Commissione Difesa impegnati nella stesura della relazione finale della Commissione di indagine sulle servitù di tenere sempre conto dei lavoratori e delle loro famiglie nel predisporre azioni di riequilibrio in queste aree e della tutela dei posti di lavoro che fino a prova contraria sono una cospicua risorsa per il territorio sardo caratterizzato purtroppo da una crisi occupazionale sistemica.
Sarebbero auspicabili clausole di salvaguardia per i lavoratori della Difesa e quelli civili che operano in tali aree a tutti i livelli e una progettazione responsabile e di buon senso del c.d. "riequilibrio" dei poligoni da parte delle istituzioni e delle amministrazioni locali che tenga conto non solo delle esigenze operative della difesa e di sviluppo dei territori ma anche del tessuto sociale e di impiego sviluppatosi in oltre 50 anni di presenza della Difesa in Sardegna .
Riorganizzare con responsabilità per creare alternative di riconversione e ridare ai territori aree interessate da validi progetti di sviluppo SI, creare deserti e ulteriore disoccupazione per pure spinte ideologiche NO.
Lo dichiara Antonsergio Belfiori, delegato del COCER dell'Aeronautica Militare e membro del COCER Interforze.
fonte
http://www.agenparl.com/?p=55786