Il 4 giugno 2014 si è tenuto a Roma, presso la Sala Diaz di Palazzo Esercito, l'incontro programmato tra il COCER e lo Stato Maggiore della Difesa per la presentazione del decreto sul FESI 2013 in pagamento nel 2014.
La procedura prevede che il COCER venga semplicemente informato sui criteri di distribuzione del FESI non trattandosi, quindi, di una concertazione. Com’era noto e prevedibile, lo Stato Maggiore Difesa ha confermato gli stessi criteri di attribuzione dell'anno precedente impegnandosi al pagamento dell'emolumento dovuto al personale percettore nelle prossime competenze di Giugno/Luglio.
Il ruolo dei Sergenti ha, tuttavia, sfruttato quest’occasione per presentare un documento firmato da tutti i componenti della categoria C di tutte le forze armate nel quale è stato messo nero su bianco una atavica problematica riferita al disallineamento dell'indennità operativa di base rispetto ad altri ruoli e ha proposto di sanare tale sperequazione con l'attribuzione del FESI.
Come molti sapranno le tabelle di assegnazione del FESI furono architettate nel lontano 2010 quando la categoria dei Sergenti non era ancora presente nella Rappresentanza Militare. Queste tabelle, a nostro avviso, sono penalizzanti non solo nei confronti della categoria C ma anche nei confronti della stessa categoria B dei marescialli e di una parte della categoria degli Ufficiali.
Per quel che è dato sapere, ciò fu fatto per sanare alcune situazioni pregresse tramite un "accordo scellerato" in cui il ruolo marescialli, con la concertazione, divenne fruitore dell'assegno di funzione +32 anni in quanto unico ad avere quella anzianità di servizio mentre il ruolo dei Graduati avrebbe ottenuto una fascia +17 sul FESI per colmare il gap con l'assegno di funzione dei sergenti. In seguito gli ufficiali, avrebbero inserito, tra i percettori del FESI, i Colonelli (notoriamente non destinatari del FESI) promossi di grado nel periodo di blocco stipendiale.
Di fatto, tutti i ruoli hanno sanato o ottenuto qualcosa tramite il FESI ad eccezione del ruolo dei Sergenti che, non essendo seduto e rappresentato in quei tavoli di lavoro, non ha ottenuto alcun riconoscimento economico.
Ciò nonostante, all’incontro del 4 giugno, i sergenti non si sono minimamente azzardati a proporre di togliere qualcosa a qualcuno ma hanno preteso dallo S.M.D. la stessa attenzione dedicata ad altri ruoli.
Abbiamo preso atto che lo S.M.D. si è dimostrato aperto e disponibile a discuterne già nel corso dell'imminente tavolo tecnico sul FESI 2014 in programma la settimana prossima.
La nostra comunicazione doveva terminare qui ma una serie di bugie, sollevate anche sui social network da una sparuta minoranza di delegati della categoria D del COCER Esercito a termine della riunione, impongono una replica. Infatti, alle sterili accuse mosse ai Sergenti di voler aggredire i Graduati tentando di far togliere loro la fascia +17 si risponde che ciò è falso e pretestuoso per una serie di ragioni.
La prima è quella che nessuno, né a parole né con documenti cartacei, ha mai chiesto di togliere la fascia +17 ai graduati.
La seconda ragione è che lo strumento stesso della fascia +17, così come pensata nel 2010, si ridurrà sempre di più, man mano che aumenteranno i percettori e, anno dopo anno, è destinata ad assottigliarsi fino a scomparire totalmente (dai 320 euro iniziali è passata ai 240 euro lordi del 2012 per scendere a 205 euro nel 2013). La fascia scomparirà, quindi, non per volere dei sergenti ma proprio in conseguenza di quell'accordo “scellerato” partorito nel 2010.
La terza ragione per la quale si respingono tali accuse è che, in un contesto di crisi e di crescenti esigenze di equità e giustizia, l’attuale distribuzione del FESI rappresenta una evidente ingiustizia ai danni dei sergenti che evidentemente, in passato, erano considerati il bancomat del Comparto.
Il prossimo martedì 10 giugno la delegazione dei sergenti porterà sul tavolo dello S.M.D. queste ragioni che sosterrà senza alcun timore non avendo mai stretto patti o accordi con nessuno.
Alfio Messina e Antonsergio Belfiori